domenica 7 novembre 2010

MORA-Super: Bioritmi


programma 109: pazienti in stato iper
programma 110: pazienti in stato ipo

Esistono dei ritmi vitali in base ai quali si svolge la nostra attività fisica, psichica e spirituale. Questi ritmi sono in relazione ai mutamenti che regolarmente avvengono in un continuo passaggio da fasi in cui l’attività aumenta fino all’apogeo e successivamente diminuisce verso un ipogeo, da cui risale per una fase attiva successiva.
I Dott.ri W. Fliess (Università di Berlino) e H. Swoboda (Università di Vienna), all’inizio dello scorso secolo hanno distinto due bioritmi principali, studiando pazienti sani e malati: il ritmo fisico di 23 giorni ed il ritmo spirituale di 28 giorni.
Il Dr. F. Feltscher (Università di Innsbruck) ed il Dr. R. Hersey, separatamente, alla fine degli anni ’20, scoprirono il ritmo intellettuale di 33 giorni, da altri autori indicato come ritmo “emotivo”.
Altri studi fatti sui bioritmi vennero raccolti dalla Foundation for the Study of Cycles, con sede a New York.
Il risultato di tutte queste ricerche, può essere sintetizzato nella seguente espressione: tutti gli individui a sangue caldo, sono soggetti, con estrema regolarità a tre ritmi di vita, che influenzano notevolmente le capacità, le prestazioni, la resistenza ed il presentimento.
Questi ritmi sono presenti dalla data esatta di nascita, con parziale eccezione in soggetti nati nello stesso giorno e  nel medesimo anno.
Fliess e Swoboda, inoltre, scoprirono che il ritmo prevalentemente fisico di 23 giorni, indicato come maschile e quello prevalentemente spirituale, femminile, sono presenti in entrambi i sessi e si manifestano con sintomi analoghi.
Il punto d’inizio di questi ritmi è rappresentato dalla data di nascita, in quanto la nascita provoca un tale shock da spostare il valore al punto 0, considerando che nel periodo di gestazione i bioritmi del bambino potrebbero coincidere con quelli della madre.
Il decorso delle malattie, la capacità di offrire prestazioni sportive in alcuni momenti, sono alcuni esempi di accadimenti periodici.
Ognuno di questi cicli è composto di due fasi: una prima fase positiva ed una seconda negativa, rappresentati da un decorso ondulatorio regolare, i cui momenti critici, corrispondono nei punti nodali, di intersezione delle onde di potenziale con la linea O, orizzontale, cioè, nel passaggio da una fase all’altra.
-       RITMO FISICO o maschile: si svolge in un periodo di 23 giorni, di cui la prima metà (di 11 giorni e ½ ) rappresenta la fase positiva e la seconda metà (di 11 giorni e ½ ) che indica la fase negativa. Nella prima fase positiva, la capacità fisica è al massimo, mentre nella seconda fase le prestazioni raggiungono il minimo, con un momento critico al centro della fase stessa. In questo ritmo sono compresi anche la determinazione, la capacità di prendere l’iniziativa, il coraggio, la fiducia in se stessi ed il desiderio di fare: queste caratteristiche sono presenti e determinanti nella prima fase positiva, mentre in quella negativa, diminuiscono. Inoltre, la limitazione del proprio esercizio nella fase negativa, consentirà prestazioni maggiori in quella successiva, positiva. Tale principio è valido per tutti e tre i ritmi.
-       RITMO SPIRITUALE, PSICOLOGICO o femminile: si svolge in 28 giorni in cui i primi 14 giorni rappresentano la fase positiva ed i successivi 14 giorni, quella negativa. Nella prima fase la capacità intellettiva raggiunge il suo acme tra il 7° e  8° giorno; segue una fase di transizione, che arriva la punto minimo tra il 21° ed il 22° giorno. Associati a questo ritmo sono l’umore, la creatività, l’intuizione, la fiducia in se stessi, la resistenza e la tenacia mentale. L’influenza reciproca tra fisico e spirito, studiata con la psicosomatica, è presente nell’alternarsi dei ritmi. Per valutare la disposizione dell’individuo in un determinato periodo, vanno presi in considerazione almeno due ritmi, proprio per l’influenza che l’uno esercita sull’altro ritmo.
La fase positiva del ritmo spirituale è importante nella considerazione degli sforzi straordinari: in questo periodo, infatti, aumenta non solo la resistenza alle influenze psichiche e alle tensioni, ma aumenta anche la capacità di percezione e di intuizione.
-       RITMO INTELLETTIVO o emotivo: ha una durata di 33 giorni, durante i quali si evidenzia la periodicità di caratteristiche quali: la perspicacia, la reattività, la concentrazione, in maniera attiva durante la prima fase positiva e decrescente nella seconda fase negativa.
I giorni critici, rappresentati dai punti nodali, d’intersezione, sono momenti in cui è più facile commettere errori, diminuisce la capacità di concentrazione la resistenza ed aumenta l’irritabilità. Accade anche che gli incidenti corrispondano a questi momenti critici, che possono passare inosservati nel caso in cui non siano richiesti sforzi eccessivi.
Conoscere il momento critico, significa anche utilizzarlo a proprio favore, determinando le scelte opportune nel momento giusto.
Osservare la ciclicità dei nostri ritmi ed intervenire su di essi, non è un lusso superfluo, ma rappresenta una necessità per proteggere la salute fisica e psichica.
Il modo migliore per mantenere una condizione di salute, quindi, è prestare attenzione alle fasi negative del ritmo fisico e spirituale, soprattutto quando coincidono e non esiste compenso, considerandoli, invece,  come momento rigenerativo.
La persona malata e convalescente, nei momenti critici sono maggiormente esposti alle patologie, rispetto ad una persona sana: in quei giorni sarà, quindi, meglio evitare eccessi. Infatti, il recupero nella fase negativa (e soprattutto quando coincidono quelle dei ritmi fisico e spirituale), l’effetto dei medicinali sarà maggiore, in quanto momento di assimilazione, mentre le fasi positive andrebbero utilizzate per trattamenti più energici, quali radiazioni, interventi chirurgici, etc.
L’organismo, pertanto, si presta ad essere paragonato ad un accumulatore: migliori sono le opportunità per ricaricarsi e rigenerarsi, maggiori saranno le prestazioni e le capacità di produrre energia. Il credito vitale va distribuito in maniera razionale, al fine di evitare deficit energetici e ridurre, così, la capacità vitale.
La terapia del bioritmo è una delle terapie di base proposta dal Dr. Volkmer e viene impostata in base alla data di nascita del paziente e studia ed interferisce nel bioritmo del paziente, nel giorno della terapia. Vengono, cioè, amplificati i segnali delle unità terapeutiche in relazione all’andamento individuale del bioritmo.
Il termine bioritmo, indica quel ritmo energetico che ci accompagna già dalla nascita e presente tre fasi differenziate ad andamento sinusoidale. Il massimo della fase positiva si verifica dopo ¼ del periodo. Dopo un ulteriore ¼, si raggiunge la fase 0 e nei 2/4 successivi si percorre la fase negativa con il picco a 3/4.
I tre ritmi indicanti ciascuno un’attività diversa, sono così indicati:

P    ritmo fisico
        Rappresenta la capacità vitale, la forza, l’energia e dura 23 giorni.
S    ritmo psico-emotivo
        Rappresenta la sensibilità emotiva e dura 28 giorni.
I     ritmo intellettivo   
        Rappresenta la capacità intellettiva, la creatività la capacità a svolgere un lavoro mentale e dura 33 giorni.

Dopo aver richiamato il programma ed inserita la data di nascita del paziente, si può osservare un grafico rappresentate l’attività del bioritmo. Esiste, inoltre, la possibilità di inserire la data di nascita del partner per confrontare i due grafici e constatare le oscillazioni conflittuali periodiche.
A seconda delle condizioni rilevate viene scelto il programma 109 con i tasti F5 hyper, se il paziente è in situazione ipo ed il programma 110, con *F5 hypo, se il paziente è in condizioni iper.
In questa terapia si utilizzano le escrezioni e le secrezioni del paziente ed il programma procede come per la terapia di base standard, che inizia prima con la lettura dei quadranti, per valutare le condizioni yin –yang del paziente e, scelto automaticamente il valore passa-banda inizia la terapia di preparazione alla quale segue la rimisurazione dei quadranti per ridefinire la polarità e, successivamente, nella seconda fase inizia la terapia impostata sul bioritmo del paziente con le relative alte e basse potenze.
Per l’impostazione individuale si usano i ritmi P, per il canale I (yang), con bassa potenza ed amplificazione da 100 a 10.000 Hz.
I ritmi S, per il canale II, (yin), con alta potenza ed amplificazione da 1.000 a 100.000 Hz.
Per la terapia, sono utilizzate le frequenze disarmoniche.
Quando non è chiara la reattività del paziente, è preferibile utilizzare il programma iper, poiché le amplificazione di segnale sono minori e quindi le reazioni del paziente sono minimizzate.

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